Extinction Rebellion Torino di nuovo in azione per le strade della città

01 Jun 2020 - XR Italia
Azioni Press XR Piemonte



Torino, 01 giugno 2020. Extinction Rebellion Torino è tornata in azione con due diverse azioni per le strade della città per puntare i riflettori sulla grave crisi climatica ed ecologica che stiamo vivendo. Sono stati portati avanti un flash mob intitolato “il futuro dei nostri figli” in Piazza Carignano e una performance intitolata “la Storia non vede il proprio futuro” che ha riguardato il bendaggio delle statue più rappresentative del capoluogo piemontese.

Extinction Rebellion si caratterizza comemovimento internazionale nonviolento ed inclusivo che usa la disobbedienza civile di massa per arrivare ad un cambiamento sistemico profondo. Con lo scopo di denunciare la grave crisi climatica ed ecologica che stiamo fronteggiando, il 1° giugno 2020, diversi gruppi appartenenti alla rete di Extinction Rebellion Torino sono tornati in azione per le strade della città. Qui alcune fotografie delle azioni.

Con due diverse azioni abbiamo deciso di tornare a porre i riflettori sulla noncuranza con cui il nostro governo e le nostre amministrazioni trattano la grave crisi ambientale che stiamo vivendo.

In piazza Carignano l’1 giugno alle 10:30 ha avuto luogo il flash mob “Il futuro dei nostri figli”: cento magliette di bambine e bambini hanno riempito simbolicamente la piazza nel centro di Torino. L’azione è stata organizzata da Extinction Rebellion con l’obiettivo di denunciare l’inadempienza politica di fronte ai ripetuti allarmi lanciati dalla comunità scientifica su ciò che l’umanità intera dovrà affrontare a causa del collasso degli ecosistemi.

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Gli scienziati che si occupano di virus e pandemie ci avevano avvertito. Il numero e la frequenza di nuove malattie provocate da virus zoonotici sono aumentati negli ultimi decenni a causa della deforestazione, dello sfruttamento di specie animali selvatiche e del loro allevamento intensivo e promiscuo. AIDS, Ebola e SARS sono episodi diversi di un’unica storia. Una storia nota che volutamente si è deciso di ignorare, non investendo sulla prevenzione e continuando con un modello di crescita economica che il nostro pianeta non è in grado di sopportare.

Abbiamo ignorato l’allarme e gli avvertimenti della scienza, creando le condizioni per l’evoluzione e la diffusione di un virus che, a oggi, ha fatto più di 300.000 morti in tutto il mondo. Quella stessa scienza che ci dice che il collasso climatico e degli ecosistemi è già iniziato ed è ora di agire per scongiurare crisi più drammatiche e letali di quella che stiamo vivendo.

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Chiediamo a chi ci governa che, da adesso in poi, la scienza sia ascoltata per prevenire altre crisi. Dobbiamo azzerare rapidamente le nostre emissioni per impedire che i bambini e i ragazzi di oggi siano costretti a vivere crisi sempre più devastanti.

Chiediamo a chi ci governa che la scienza sia ascoltata quando ci dice che il tempo di agire è ora.

Abbiamo di fronte diversi percorsi possibili: possiamo scegliere di tornare a produrre e consumare come prima o possiamo scegliere una strada che dia ai nostri figli la possibilità di vivere vite serene e prospere. Possiamo scegliere di ignorare ancora una volta la scienza e di condannare i bambini di oggi a un futuro di siccità, carestie, inondazioni, migrazioni di massa e instabilità politica. Oppure possiamo scegliere di cambiare.

Il coronavirus se ne andrà, ma la crisi climatica ed ecologica si aggraverà di anno in anno. Bisogna agire ora per garantire ai nostri bambini un futuro.

La seconda azione ha “coinvolto” le statue di Torino: durante la notte del 31 maggio abbiamo bendato molte statue nel centro città per ricordare la cecità della nostra società ai problemi sollevati dall’emergenza climatica ed ecologica.

La narrazione che sostiene l’azione è che “la Storia non vede più il proprio futuro”.

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Il 29 Gennaio 2020 il Consiglio Regionale ha inaspettatamente dichiarato lo stato di Emergenza climatica e ambientale. Eppure, i punti che la Giunta regionale si impegna ad affrontare ignorano totalmente i numerosi report scientifici, tra cui quelli dell’IPCC, che sottolineano la necessità di dimezzare drasticamente le emissioni per impedire il collasso ecologico e sociale.

La decisione di bendare le statue non vuole denigrare la ricca storia di Torino bensì dimostrare che le scelte cieche dei nostri governanti precludono lo sguardo al futuro di quella stessa Storia dalla quale hanno ereditato le istituzioni di cui sono responsabili.

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Extinction Rebellion è mossa dal desiderio di giustizia climatica e sociale, di verità, di rottura del velo di silenzio e negazionismo che mette a repentaglio il futuro delle giovani generazioni.

Dichiarano i ribelli: “La cecità non è quella degli occhi, ancora capaci di vedere i fiori sbocciare con inquietante anticipo fra i pochi spazi verdi delle nostre città. La cecità è quella della ragione incapace di concepire la gravità di una visione tanto bella come una margherita in Dicembre. La cecità è quella del cuore incapace di commuoversi e reagire. La cecità è quella della società e della sua storia che ha rotto l’incanto con la Natura e ora non vede più il proprio futuro. Futuro impossibile finché “la normalità” continua. Extinction Rebellion agisce affinché le bende siano rimosse e la ragione e il cuore possano tornare a meravigliarsi davanti ad un orizzonte sempre più ampio.”

Altre fotografie delle azioni a questo link.