Crisi clima : per mitigarla non basta la parola

16 Nov 2019 - XR Italia
Press



Occorrono “scelte di politica economica coraggiosa che questo Governo sta già mettendo in campo con il decreto clima”. Così il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha commentato la grave alluvione che ha colpito Venezia[1]. Extinction Rebellion Italia, nel concordare sul legame dell’alluvione di Venezia con il collasso climatico, ci tiene a precisare che per mitigare la crisi climatica ed adattarsi ad essa non basta attaccare la parola “clima” a un decreto legge[2].

In generale consideriamo le misure approntate dal governo non adeguate a fronteggiare la crisi ecologica e climatica di cui stiamo vivendo gli effetti. Il corpus della manovra (art.2 e 3) verte su misure che incidono sul settore dei trasporti ma in maniera del tutto marginale[3]. Si delega alle amministrazioni provinciali l’adempimento delle misure inserite nel “Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici”, mancando così di un’azione forte di respiro nazionale. Inoltre il budget della manovra è coerente con quello di un ministero secondario: è necessario il coinvolgimento nel contrasto alla crisi climatica di tutto il consiglio dei Ministri, con provvedimenti che riguardino tutti i Ministeri, a partire dal Mise e dal Mit. Come contrastare il business prodotto dalle fonti fossili se si pensa che esse, a livello mondiale investono 10.000 volte di più?

A proposito nel cosiddetto “decreto clima” non si agisce sui sussidi alle fonti fossili: si ricorda come nel 2017 l’Italia abbia erogato oltre 10.5 miliardi di euro di sussidi ai combustibili fossili,[4] e i governi che si sono susseguiti da quella data non hanno invertito il trend.

È di ieri la notizia che la Banca degli investimenti Europea (BEI) cesserà di finanziare tutti i progetti nelle fonti fossili, compreso il gas naturale (che preferiamo chiamare “gas fossile”), anche se solo dalla fine 2021. L’auspicio di Extinction Rebellion è che l’Italia sia ancora più radicale, e metta in atto le azioni necessarie per raggiungere lo zero netto di emissioni entro il 2025, smettendo di finanziare i combustibili fossili, comprese le infrastrutture legate al “gas fossile”.

Nell’incontro pubblico che il Ministro ha avuto con gli attivisti di Extinction Rebellion, l’11 ottobre in Piazza Monte Citorio, il ministro Costa ha dichiarato che intende muoversi ‘senza penalizzare nessuno’: il nostro parere sul tema è che ‘senza penalizzare nessuno’ il nostro governo stia penalizzando tutti. È notizia di ieri che l’Italia è tristemente prima in Europa e undicesima nel mondo per morti premature da esposizione alle polveri sottili PM2.5. Solo nel 2016 sono state ben 45.600, con una perdita economica di oltre 20 milioni di euro, la peggiore in Europa.[5] Noi di Extinction Rebellion siamo consapevoli del legame strettissimo che c’è fra la crisi climatica ed ecologica e la salute di tutti i viventi, e ci rammarichiamo che dal 2014 al 2018 nessun membro del nostro governo nazionale abbia citato questo legame in sede ufficiale (vedi foto sotto).[6]

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[1] Essa, insieme agli altri eventi metereologici estremi che stiamo vivendo, è correlata alla crisi climatica ed ecologica in atto, come abbiamo argomentato qui: https://extinctionrebellion.it/press/2019/11/13/Agire-ora-La-nostra-casa-inondata/

[2] Decreto-clima-DL-del-14102019-111.pdf

[3] Si consideri che che dall’analisi di Transport & Environment (https://tinyurl.com/sdzhd9k) l’Italia ha politiche inadeguate (17esima in UE) sui trasporti, in riferimento al raggiungimento degli obiettivi comunitari al 2030.

[4] Dati tratti dal nuovo rapporto annuale “Brow to Green”. Questo studio pubblicato da Climate Transparency in vista del Cop 25 di Madrid, è uno dei più completi nell’analizzare grazie a 80 indicatori differenti e 14 organizzazioni di ricerca coinvolte le performance dei Paesi del G20 impegnate a rispettare gli obiettivi di Parigi. https://cdn.qualenergia.it/wp-content/uploads/2019/11/B2G_2019_Italy.pdf

[5] È uno dei dati riferiti in conferenza da Marina Romanello della University College di Londra, estrapolato da un’analisi pubblicata sulla rivista The Lancet sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute. Romanello è tra gli autori del report “The Lancet, Countdown on Health and Climate Change”, che ha coinvolto almeno 35 enti tra università e istituzioni come l’OMS e 120 ricercatori in tutto il mondo. http://www.lancetcountdown.org/ Secondo lo studio EEA, (https://www.eea.europa.eu/publications/air-quality-in-europe-2017/download) che considera anche le morti legate a ozono e ossidi di azoto, nello stesso anno si sono avute in Italia 95.930 morti premature.

[6] Fonte: http://www.lancetcountdown.org/data-platform/


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