Dichiarazione di Extinction Rebellion sulla situazione in Palestina

13 Nov 2023 - Extinction Rebellion Italia
Press



13 novembre 2023 - Di fronte alla drammaticità di ciò che sta accadendo in queste settimane in Medio Oriente e alla disumanità delle politiche italiane ed europee, non è davvero più possibile rimanere in silenzio.

Siamo inorriditɜ dall’escalation militare che ha colpito Gaza nell’ultimo mese. La punizione collettiva imposta alla popolazione palestinese in risposta all’atroce attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre, sta adesso causando un genocidio con intere città distrutte, migliaia di vittime e milioni di persone sfollate.

Un crimine sostenuto politicamente ed economicamente anche da diversi paesi dell’Unione Europea, tra cui l’Italia. Come è noto, infatti, il governo italiano si è astenuto nella recente votazione della risoluzione ONU per chiedere una tregua umanitaria. A fianco a questo, tra il 2013 e il 2022, le aziende italiane hanno venduto a Israele armamenti per un valore pari a quasi 120 milioni di euro e acquistato armi dal governo di Tel Aviv per oltre 250 milioni di euro.

Oggi l’Italia continua ad essere un paese fortemente legato all’industria bellica: un’industria che inquina, distrugge e uccide. Solo nel 2022 le aziende italiane hanno infatti venduto armi nel mondo per un valore complessivo di circa 5,3 miliardi di euro. Tra queste Leonardo, la principale società italiana del settore militare e dell’aerospazio, controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, e l’Agenzia Industrie Difesa, controllata dal Ministero della Difesa.

Extinction Rebellion affonda le sue radici nella nonviolenza. Il futuro per cui stiamo lottando è infatti un futuro libero da sistemi violenti e oppressivi, che ritengono alcune vite sacrificabili o meno degne di protezione. Lottare per la Giustizia Climatica ed Ecologica significa lottare per la Giustizia in tutte le sue forme. L’Emergenza Climatica ed Ecologica è il prodotto di secoli di conflitti, violenza coloniale, sfruttamento e oppressione, per i quali il nostro paese - e l’Europa intera - hanno una grande quota di responsabilità.

Non è quindi possibile lottare per un futuro vivibile senza la fine dei sistemi di violenza e oppressione in tutto il mondo. Estendiamo la nostra vicinanza a tutte le popolazioni che soffrono in condizioni di guerra, occupazione o sfollamento forzato: Serbia, Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Yemen, Myanmar, Ucraina, Siria, Nagorno Karabakh e altri luoghi del mondo che stanno affrontando l’atrocità della guerra.

Solo una pace giusta può garantire un futuro vivibile.

Cessate il fuoco, disarmo ora!

#ceasefiresnow

Extinction Rebellion