Brescia: striscione all'ingresso di Intesa Sanpaolo e un finto salvadanaio a forma di granata

13 Jul 2025 - Extinction Rebellion Italia
Press



Brescia, 13/07/2025 - Scaricato un salvadanaio a forma di granata di fronte alla sede di Intesa Sanpaolo di piazza Duomo, mentre alcune persone arrampicate sulle colonne dell’ingresso hanno appeso uno striscione che recita “Intesa Sanpaolo: i nostri risparmi, le vostre bombe”. Extinction Rebellion denuncia gli investimenti in fossile e armi della maggiore banca italiana, in un momento in cui gli effetti della crisi climatica peggiorano giorno dopo giorno

Questa mattina un gruppo di persone di Extinction Rebellion si è arrampicato sulle colonne dell’ingresso della sede di Intesa Sanpaolo di piazza Duomo, a Brescia, per aprire uno striscione su cui è riportato lo slogan “Intesa Sanpaolo: i nostri risparmi, le vostre bombe”. Nel frattempo, di fronte all’edificio, è stato posizionato un salvadanaio rosa a forma di granata con il muso da maiale. Un altro gruppo, travestito da uomini d’affari, trasporta in maniera plateale delle monete da una pila indicata come “i vostri risparmi” fino a dentro il salvadanaio. “Intesa Sanpaolo propone un’immagine di sé stessa come di una banca al servizio di uno sviluppo sostenibile e di una società inclusiva” afferma Laura, una delle persone sul luogo, “ma i risparmi di comuni cittadini e cittadine stanno venendo trasformati in bombe che cadono su popoli dilaniati dalla guerra e in bombe climatiche che distruggono territori”.

Con questa azione gli attivisti denunciano infatti l’impiego che Intesa Sanpaolo fa dei soldi dei propri risparmiatori, investiti in progetti estrattivi e inquinanti e nel settore degli armamenti. La denuncia del movimento eco-climatico fa riferimento al sostegno ingente che Intesa Sanpaolo riserva all’industria bellica. Fra il 2016 e il 2023, la banca ha destinato al settore degli armamenti 2,135 miliardi di dollari di cui il 60% è a beneficio di Leonardo spa: la prima società in Europa per ricavi derivanti dalla vendita di armi. Ma le “bombe” a cui si fa riferimento sullo striscione aperto da Extinction Rebellion, non sono solo armamenti ma anche “bombe climatiche”, ovvero progetti legati all’utilizzo o all’estrazione di risorse fossili con un potenziale di emissione superiore a un miliardo di tonnellate di CO2. Attualmente Intesa Sanpaolo sta finanziando sei progetti di questo tipo, per un totale stimato di 69 miliardi di tonnellate di CO2. In totale, dal 2014 ad oggi, l’industria fossile ha ricevuto dalla banca ben 81,6 miliardi di dollari. Questo fa di Intesa Sanpaolo una delle prime 40 banche al mondo che finanziano l’espansione di multinazionali che operano nel settore.

“Guerra e clima sono due temi strettamente collegati” precisa Lorenzo “non è possibile pensare di raggiungere lo zero netto di emissioni senza mettere fine alle guerre”. Gli effetti devastanti che i vari conflitti in corso hanno sul clima sono innegabili: si stima che le emissioni totali collegate direttamente solo al conflitto a Gaza sono circa 1,9 milioni di tonnellate di CO2 e quelle relative ai tre anni di guerra in Ucraina sono almeno 229,7 milioni. L’azione di oggi quindi vuole mettere in luce quanto sia irresponsabile contribuire alla prosecuzione di questi conflitti in un contesto in cui la situazione climatica si fa sempre più preoccupante, in un’estate appena cominciata e che ha già registrato temperature da record intorno ai 40°C in moltissime città.

“Extinction Rebellion  si batte per una visione di futuro diversa, dove gli investimenti vengano destinati a proteggere la vita delle persone, non a estinguerla con guerra e collasso ecoclimatico” conclude Laura “È il momento di ribellarsi per la vita e riprendere in mano il nostro presente e futuro”.

Extinction Rebellion

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